Nelle acque del Sebino continuano ad imperversare le reti killer. Una nuova trappola mortale per la fauna ittica del bacino bresciano è stata disinnescata nei giorni scorsi dopo la segnalazione arrivata dal Gruppo Sub Vallecamonica nella giornata di domenica.
La rete era posizionata tra i 15 ed i 20 metri di profondità nelle acque antistanti a Marone. Proprio i sub hanno rischiato di rimanere impigliati nella rete durante una immersione. Da qui è scattato l’allarme e la rimozione immediata della stessa. Sul posto sono giunti anche i Carabinieri di Marone.
La zona è stata delimitata con delle boe di segnalazione. Le operazioni di recupero sono state affidate al team composto dalla Polizia Provinciale bresciane e dalla Guardia Costiera del Sebino. In tutto sono stati recuperati oltre 60 metri di rete.
Purtroppo ancora una volta la pesca di frodo si dimostra essere una delle piaghe più buie e difficilmente sradicabile del tessuto sociale della provincia soprattutto in corrispondenza del fatto che tra pochi mesi si aprirà la stagione balneare dove bagnanti e sub sono sicuramente in pericolo.