Difficile non parlare di “stangata” quando da 60 euro per 180 kwh mensili si passa a 92 euro pur con 20 Kwh in più, un totale di 200 Kwh mensili.
Il tentativo di “edulcorare” la botta probabilmente con i 20 Kwh in più non sortirà l’effetto sperato perchè bastano due rapidi conti per scoprire che il costo al Kwh passa da 0,33 centesimi a 0,51 centesimi.
E stiamo parlando dell’abbonamento “medium” quello tra i più comuni. Le proporzioni non cambiano con piani superiori o inferiori.
LO SCONTO PER I CLIENTI A2A ENERGIA
Meno pensante l’aumento per i clienti a mercato libero o in tutela gas con A2A Energia che non vengono risparmiati dall’aumento delle tariffe ma, indubbiamente, sono “decisamente graziati”.
Segnale evidente che A2A ha “lanciato un’OPA” nei confronti dei clienti delle altre compagnie nel settore energia e gas residenziale e business.
Per i clienti A2A, infatti, non c’è stangata ma rincaro e il Kwh da 0,33 passa a 0,36 centesimi per 100Kwh mensili.
Rimane, invece, invariato a 0,33 centesimi/Kwh per chi sottoscrive il piano che prevede 200Kwh mensili di plafond a fronte di un costo di € 66,00 (anzichè € 92,00) e anche per chi sceglie il piano da 320Kwh a fronte di una fattura mensile di € 106,00.
L’obiettivo, nemmeno troppo velato, è quello convincere gli automobilisti che hanno scelto l’elettrico di optare per A2A anche a casa o in ufficio potendo quindi accedere ad un significativo “sconto” sulla mobilità elettrica.