Cambi in vista per quanto riguarda la maturità 2019. Nella giornata odierna il Miur ha inviato alle scuole la circolare che spiega quelle che saranno le modifiche più importanti rispetto all’ Esame di Stato dell’anno prossimo.
La novità fondamentale è l’eliminazione della terza prova che lascia spazio a due test scritti dunque, più il consueto colloquio orale.
La partecipazione alla prova Nazionale Invalsi e lo svolgimento delle ore di Alternanza Scuola – Lavoro non saranno più requisiti d’accesso. Per l’ammissione basterà aver frequentato tre quarti del monte ore previsto, il canonico 6 in tutte le discipline e la sufficienza nel comportamento.
Cambia anche la valutazione del credito maturato nell’ultimo triennio. Varrà 40 punti anziché 25.
Dice addio all’Esame di Stato anche il tema di storia e la prima prova rimarrà con tre opzioni: analisi del testo, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo sull’attualità.
Una modifica ulteriore per l’analisi del testo: gli autori saranno due e non più uno come accadeva fino ad ora.
La seconda prova invece, che si terrà il 20 giugno, riguarderà materie caratterizzanti il percorso di studio e potrebbe riguardare anche più materie, diventando così una prova multidisciplinare.
Resta invariato invece il punteggio finale: il minimo da raggiungere è 60 e si partirà dal credito scolastico.
A discrezione, infine, della Commissione di integrare il punteggio di massimo 5 punti, qualora lo studente abbia un credito di 30 punti e un risultato complessivo di 50 nelle prove di esame.
Cambi in vista per quanto riguarda la maturità 2019. Nella giornata odierna il Miur ha inviato alle scuole la circolare che spiega quelle che saranno le modifiche più importanti rispetto all’ Esame di Stato dell’anno prossimo.
La novità fondamentale è l’eliminazione della terza prova che lascia spazio a due test scritti dunque, più il consueto colloquio orale.
La partecipazione alla prova Nazionale Invalsi e lo svolgimento delle ore di Alternanza Scuola – Lavoro non saranno più requisiti d’accesso. Per l’ammissione basterà aver frequentato tre quarti del monte ore previsto, il canonico 6 in tutte le discipline e la sufficienza nel comportamento.
Cambia anche la valutazione del credito maturato nell’ultimo triennio. Varrà 40 punti anziché 25.
Dice addio all’Esame di Stato anche il tema di storia e la prima prova rimarrà con tre opzioni:
analisi del testo, analisi e produzione di un testo argomentativo, riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo sull’attualità.
Una modifica ulteriore per l’analisi del testo: gli autori saranno due e non più uno come accadeva fino ad ora.
La seconda prova invece, che si terrà il 20 giugno, riguarderà materie caratterizzanti il percorso di studio e potrebbe inglobare anche più materie, diventando così una prova multidisciplinare.
Resta invariato invece il punteggio finale: il minimo da raggiungere è 60 e si partirà dal credito scolastico.
A discrezione, infine, della Commissione la possibilità di integrare il punteggio di massimo 5 punti, qualora lo studente abbia un credito di 30 punti e un risultato complessivo di 50 nelle prove di esame.