La Feltri di Merone, storica azienda fondata nel 1933, dà lavoro a 120 dipendenti, 30 impiegati che operano in un laboratorio collegato allo stabilimento principale e calcolando elettricisti, trasportatori, addetti alle manutenzioni, raggiunge la cifra di 300 persone occupate.
Queste persone, la sera del 19 aprile scorso, venerdì santo, hanno temuto il peggio. Improvvisamente all’interno della Feltri divampò un incendio. Il fuoco partito dal magazzino e rapidamente propagato al resto dello stabilimento, aveva devastato l’azienda, al punto da costringere anche le ferrovie a sospendere il transito sulla linea Brescia-Iseo-Edolo perché i binari erano minacciati da un muro pericolante dell’azienda.
Nessuno, avrebbe scommesso che in tempi così rapidi, meno di quattro mesi, lo stabili si sarebbe rimesso in piedi.Sbrigate le formalità burocratiche e riattivati i canali con i committenti, la Feltri potrebbe quindi tornare operativa a pieno regime.
In verità, già da inizio luglio, era ripresa l’attività del reparto tessitura, mentre a Costa Volpino, in un capannone in affitto, era stata allestita una giuntatrice automatica. Decisivo però, è stato il sopralluogo effettuato nei giorni scorsi dai Vigili del Fuoco, dalla Polizia Locale e dai tecnici a cui erano state date le perizie.
Ecco quindi che il sindaco di Merone, Alessio Rinaldi, in un’ordinanza, ha revocato l’inagibilità della struttura e il divieto di accesso allo stabilimento. “Non molliamo” aveva dichiarato Paolo Franchi, direttore dello stabile di Merone. La promessa, è stata mantenuta.