Ci è voluta quasi una settimana prima che il fiume Oglio restituisse il corpo senza vita di Renato Marenzi, il 52enne disperso da venerdì a Pontoglio. Fin da quel giorno era iniziata una massiccia campagna di ricerca con gli specialisti del soccorso acquatico dei Vigili del Fuoco, insieme agli esperti del Tas (Topografia Applicata al Soccorso) e un elicottero.
Le ricerche sono però state vane per molti giorni nei quali si sono avvicendati anche i soccorritori fluviali, i sommozzatori e squadre di terra per scandagliare le sponde del corso d’acqua. Nel pomeriggio di giovedì la svolta, con il ritrovamento del cadavere nei pressi di un isolotto. Per riuscire a individuarlo è stato sfruttato anche il drone in modo da mappare la zona e consentire alle squadre di lavorare in maggiore sicurezza.