L’ex governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, condannato lo scorso febbraio in definitiva a 5 anni e 10 mesi, per corruzione in relazione alle vicende Maugeri e San Raffaele, esce dal carcere e va ai domiciliari.
Lo hanno deciso i giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano che hanno accettato la richiesta dei difensori dell’ex presidente della Regione Lombardia. Formigoni ha già lasciato il carcere di Bollate, dove era recluso dallo scorso 22 febbraio 2019.
La richiesta della difesa, gli avvocati Mario Brusa e Luigi Stortoni, avevano sollevato la questione dell’irretroattività della ‘spazzacorrotti’, legge che ha imposto una stretta sulle misure alternative al carcere per i condannati per corruzione.
Formigoni, che ha voluto essere presente lo scorso giovedì in udienza davanti al collegio presieduto da Giovanna Di Rosa, avrebbe detto di avere accettato la condanna, requisito indispensabile per ottenere i benefici penitenziari. La Corte d’Appello di Milano, lo scorso marzo, aveva respinto la richiesta della difesa del politico di dichiarare l’inefficacia del provvedimento firmato dal sostituto procuratore di Milano Antonio Lamanna.
“L’ordine di carcerazione – avevano scritto i giudici – è stato legittimamente eseguito”.