Già il giorno successivo al rogo della vecchia al Carmine con le sembianze del vice premier Matteo Salvini aveva suscitato un mare di polemiche con il caso divenuto di dominio pubblico e nazionale. La Lega Nord ha annunciato una interrogazione parlamentare con gruppi di sinistra a condannare il gesto.
A distanza di giorni il fatto non è ancora chiuso. Con lo slogan «Bruciamo il razzismo» il Gruppo de Noalter aveva dato fuoco ad una sagoma raffigurante il ministro dell’interno coinvolgendo nella serata dedicata al giovedì grasso anche il Comitato genitori scuola elementare «Calini», il Centro diurno di via Odorici, l’asilo notturno San Riccardo Pampuri – Fatebenefratelli onlus, il Laboratorio Poisa.
Nelle scorse ore proprio gli organizzatori della serata sono stati ascoltati in Questura per spiegare le ragioni del fatto e la scelta che, tengono a precisare gli accusati, non ha nulla a che vedere con una presa di posizione politica.
Da sempre, hanno sostenuto e sottolineato davanti agli inquirenti gli interrogati, al Carmine in occasione del rogo della vecchia si fa contestazione al potere. Per qualcuno la chiamata in Questura rappresenta un’intimidazione. Per altri di un fatto dovuto.