È arrivata in serata con una nota di palazzo Chigi la proposta di mediazione del premier Mario Draghi sul blocco licenziamenti che nelle ultime ore aveva visto il ministro del Lavoro Andrea Orlando al centro di uno scontro tra Confindustria, sindacati e gli stessi partiti di maggioranza.
“All’esito di un percorso di approfondimento tecnico – fa sapere palazzo Chigi – svolto sulla base delle proposte avanzate dal ministro Orlando in Consiglio dei ministri che prevedono un insieme più complessivo di misure per sostenere le imprese e i lavoratori nella fase della ripartenza, è stata definita una proposta che mantiene la possibilità per le imprese di utilizzare la Cassa integrazione ordinaria, anche dal primo di luglio, senza pagare addizionali fino alla fine dell’anno impegnandosi a non licenziare”.
Salta così la proroga al 28 agosto per le aziende che avessero chiesto la cig Covid dall’entrata in vigore del decreto Sostegni bis entro la fine del prossimo mese mentre viene invece confermata la possibilità per le imprese di utilizzare la cassa integrazione ordinaria, dal primo luglio, senza dover pagare le addizionali fino alla fine del 2021.
Confindustria contro Orlando
Contro Orlando, tra tutte, c’è Confindustria che aveva già espresso tutte le sue riserve sulla proroga del blocco dei licenziamenti a fine agosto. Il presidente Carlo Bonomi in una intervista a “Il Messaggero” ha ribadito anche oggi come “noi abbiamo dato una grande disponibilità anche a questo governo, com’è nella tradizione di Confindustria, anche in materia di lavoro. Avevamo incontrato il ministro ed era stato trovato un accordo per prorogare il blocco dei licenziamenti al 30 giugno. Poi ci siamo trovati di fronte ad un cambio di metodo inaspettato e inaccettabile: parlo di metodo perché nel merito ci si poteva confrontare e ragionare con la massima trasparenza. Mi sembra però che a mancare sia la volontà del ministro di affrontare i veri problemi del mondo del lavoro”.
Chi è a favore del blocco
A difesa del ministro il segretario del Pd, Enrico Letta, che ha parlato di “critiche superficiali e ingenerose nei confronti del ministro Andrea Orlando, che lavora, su un tema delicato per milioni di italiani, con tutto il nostro sostegno e apprezzamento”.
La posizione di Confindustria ha suscitato poi le critiche dei sindacati: “Consideriamo inaccettabile e socialmente pericolosa la posizione della Confindustria che si ostina a rifiutare la proroga del blocco dei licenziamenti in questa fase, tanto più alla luce dei finanziamenti di carattere sia generale sia specifici, destinati alle aziende e mai selettivi” hanno dichiarato i segretari generali di Cgil Maurizio Landini, Cisl Luigi Sbarra e Uil Pierpaolo Bombardieri in una nota congiunta in cui hanno ribadito che saranno davanti a piazza Montecitorio venerdì mattina 28 maggio per una manifestazione a sostegno delle loro rivendicazioni. “Non possiamo assolutamente permetterci il rischio della perdita di ulteriori centinaia di migliaia di posti di lavoro” hanno aggiunto i leader sindacali.
Il parere di Confindustria Brescia
In realtà una manciata di giorni fa, a margine della conferenza stampa di fine mandato, il presidente uscente di Confindustria Brescia Giuseppe Pasini si era espresso sulla prorogra del blocco dei licenziamenti definendosi “non contrario” e aggiungendo che se il governo aveva deciso così era una scelta giunta.