Anche la sanità deve pensare all’ambiente. E da Brescia parte un progetto guidato dall’Ats con la firma delle più importanti realtà del settore per rendere anche il mondo della salute più ecosostenibile. Un accordo che è stato in grado di unire gli ospedali (dalle Asst, ai privati accreditati Poliambulanza e San Donato), l’Università, il Comune di Brescia, il collegio dei Sindaci di Ats, e le associazioni di categoria di infermieri, medici, farmacisti, veterinari e professioni sanitarie.
Una missione possibile secondo il direttore generale dell’Ats di Brescia Claudio Sileo, a partire dalle piccole cose che richiederanno pochi mesi a quelle più gravoso per cui magari ci vorrà maggior pazienza. Nel primo caso c’è l’esempio del gas per l’anestesia: basta infatti sostituire l’attuale desflurano con altri gas dall’impatto molto inferiore.
Nel secondo caso il discorso si fa complesso perché bisogna rivedere completamente la gestione e la produzione di rifiuti nelle strutture sanitarie.
“In ambito ospedaliero paradossalmente siamo più indietro di quanto facciamo a casa nostra – ha detto Sileo – Bisogna darsi un’organizzazione diversa, essere capaci di differenziare e soprattutto ridurre la quantità e la tipologia di rifiuti. Bisogna ad esempio ridurre la quantità di plastica”.