Sara Pilè dovrà attendere il termine dei tre anni dalla data in cui è stata applicata la misura. Tre anni fa, nel 2016, nei confronti della donna di Monticelli Brusati si era aperta una indagine con l’ipotesi di reato di arruolamento con finalità al terrorismo. Un’indagine della Digos della Questura di Brescia scaturita dai post sui vari social network scanditi con regolarità da Sara Pilè. Gli accertamenti portarono all’espulsione del marito, un tunisino.
Ora il decreto d’archiviazione del procedimento penale nei suoi confronti è stato emesso da tempo. Sara Pilè non ha inoltre precedenti penali ma per non essere più sottoposta alla misura della sorveglianza speciale dovrà attendere il 21 luglio 2019. L’indagine penale è stata dunque archiviata ma rimane per il tribunale la mancata “deradicalizzazione” dall’Islam con tanto di volontà espressa di raggiungere il marito al termine del periodo di sorveglianza speciale.
Sara Pilè non ha mai sgarrato dall’ordinanza salvo mantenere vivo il suo nuovo inquadramento religioso con volto e mani coperte ogni qual volta esce di casa. Un quadro questo tale per cui il Tribunale ha respinto l’istanza considerando Sara Pilè un “soggetto lontano dalle convinzioni dell’Islam moderato”.