Non si vedranno verosimilmente i volti e poche indicazioni potrebbero arrivare dall’abbigliamento, altrettanto verosimilmente, nero ma gli autori delle scritte “no vax” sono sicuramente stati ripresi dalle telecamere, ben in vista, per altro, sulla sede della Coldiretti. E le immagini possono “parlare” molto più di quanto si possa immaginare.
Gli autori sono probabilmente gli stessi che hanno imbrattato, nel tempo, la sede dell’Ordine delle professioni sanitarie, il Provveditorato agli studi di Brescia, i muri della scuola Tiboni.
Lo stile e soprattutto le scritte portano sempre la firma “Vivi” . Sula palazzina che ospita gli uffici di via san Zeno a Brescia sono comparse le scritte “cold. nazicom” mentre sul muro di cinta del parcheggio “fuck ag.2030”.
NESSUN COMMENTO DA COLDIRETTI. “GIA’ SPORTA DENUNCIA” E RIPRISTINO IN TEMPI RECORD
Coldiretti non commenta l’accaduto ma si limita a dire di aver già sporto denuncia in Questura. Una denuncia che, probabilmente, sarà corredata anche di materiale video delle telecamere situate proprio sopra alla zona imbrattata.
In tempi record, invece, ha provveduto a far intervenire un pittore per ritinteggiare e ripulire le zone imbrattate.
LA SOLIDARIETA’ DELLA SINDACA CASTELLETTI E DELLA GIUNTA
“Voglio esprimere la mia personale vicinanza, e quella di tutta la giunta, alla Coldiretti di Brescia, vittima nelle scorse ore di un altro atto vandalico, a firma del solito gruppo No Vax – ha commentato in una nota la sindaca Laura Castelletti. “A distanza di quasi due anni dalla fine della pandemia, questi sedicenti contestatori proseguono nella loro campagna di odio, minacce e insulti ormai a qualsiasi istituzione capiti loro a tiro. Non si capisce, fra l’altro, quale sia l’obiettivo della loro protesta, quando ormai l’efficacia dei vaccini anti Covid-19 è stata ampiamente dimostrata nei fatti: se siamo usciti dalla pandemia – prosegue Castelletti – è indubbio che lo si debba soprattutto all’ampia campagna di vaccinazione. Rinnovo la mia solidarietà alla presidente Laura Facchetti, alla Coldiretti e alle forze dell’ordine che, ancora una volta, si trovano a dover indagare per risalire agli autori di questo ignobile gesto” ha concluso la sindaca.