Nei giorni scorsi si parlava di quanto può essere importante la tecnologia se usata bene, e per migliorare. Un altro esempio arriva dalla scuola audiofonetica di Brescia e dall’Università di Bergamo, che insieme danno il via a un nuovo progetto di ricerca per la scuola chiamato “For ALL: Accessibility, Languages, Learning”.
Il progetto – che in italiano significa “Per TUTTI: Accessibilità, Lingue, Apprendimento” – ha “l’obiettivo di sperimentare le opportunità offerte dalle tecnologie informatiche per migliorare le pratiche di insegnamento a vantaggio di tutti gli studenti”.
L’iniziativa avrà una durata triennale e – come si legge – “permetterà di far maturare a docenti e operatori della scuola bresciana competenze integrate sull’uso delle tecnologie informatiche in ambito didattico, con particolare attenzione all’accessibilità dei contenuti e dei materiali”.
Nascita e finalità
La ricerca – come si legge – nasce dal periodo pandemico e dalle condizioni che ha creato per la “nuova scuola”, la dad e i dispositivi tecnologici utilizzati per negli istituti, “e ora gli stessi enti di formazione devono comprendere come utilizzare le tecnologie nell’insegnamento, in particolare per abbattere le barriere all’apprendimento”.
Il progetto, condotto da ricercatori d’area pedagogica del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Ateneo bergamasco, indaga inoltre su un altro aspetto molto sentito e discusso negli ultimi anni, vale a dire “il reale impatto delle azioni di formazione sulle pratiche di insegnamento e apprendimento e si prefigge di creare occasioni di riflessione rivolte alle famiglie sull’utilizzo consapevole delle tecnologie nel tempo libero”.
Le parole dei protagonisti
“L’Università degli studi di Bergamo è da sempre impegnata a costruire reti con il territorio e con il mondo dell’educazione – spiega il Responsabile scientifico del progetto, la Professoressa Federica Baroni – Focalizzare l’attenzione sull’accessibilità significa limitare le barriere di contesto e valorizzare le opportunità offerte dal digitale e dai linguaggi multimediali; nel concreto, le nuove tecnologie possono sostenere gli alunni in difficoltà e contestualmente valorizzare talenti ed eccellenze, per esempio degli studenti con propensione per le discipline scientifico-tecnologiche, attratti dalla comunicazione visiva o che amano sperimentare forme espressive alternative”.
“La scuola Audiofonetica di Brescia, gestita dalla Fondazione Bresciana per l’Educazione Mons. Giuseppe Cavalleri – spiega il Direttore, Anna Paterlini – dal 1974 realizza un modello di integrazione delle disabilità unico in Italia. La Scuola Audiofonetica è orgogliosa di poter avviare un progetto che ha lo scopo di studiare con l’Università di Bergamo l’utilizzo migliore delle tecnologie informatiche e i linguaggi della multimedialità. La nostra idea è quella di rendere questi ultimi dei facilitatori di contesto, in particolare grazie all’approccio didattico inclusivo che caratterizza da sempre la nostra realtà.”