“Nessuno ha mai affermato che la didattica digitale possa o debba sostituire la didattica in presenza. La configurazione concettuale e concreta dell’attività ‘a distanza’ rappresenta una sfida e al contempo un’opportunità, complementare alla didattica in presenza”. Lo ha detto la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in audizione davanti alla commissione Istruzione del Senato.
La ministra ha ricordato che “nel mese di settembre 2020, le attività didattiche riprenderanno in presenza e in sicurezza su tutto il territorio nazionale”. Una ripresa, ha proseguito, che avverrà “nel rispetto di quella cornice dentro cui ci stiamo muovendo che sono le indicazioni finalizzate alla prevenzione del contagio contenute nel Documento Tecnico, elaborato dal Comitato Tecnico Scientifico”.
“Le singole scuole – ha spiegato la ministra – saranno chiamate ad operare nel rispetto di un complesso equilibrio tra sicurezza, benessere socio-emotivo di studenti e personale scolastico, qualità dei contesti e dei processi di apprendimento e rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all’istruzione. Lo faranno da sole? No. Il loro lavoro sarà accompagnato dall’Amministrazione centrale e periferica e dagli Enti Locali” ha assicurato.
Nel suo intervento, stando a quanto scrive Repubblica, Azzolina ha ricordato che il governo è costantemente impegnato nel reperimento delle risorse necessarie per garantire il corretto avvio dell’anno scolastico. “In tal senso – ha spiegato – si sottolinea che l’articolo 235 del decreto legge 34/2020, in aggiunta agli stanziamenti di cui agli articoli 231, 232, 233 nonché di altre fonti di finanziamento da stanziamenti europei, istituisce presso il ministero dell’Istruzione un apposito fondo, denominato ‘Fondo per l’emergenza epidemiologica da Covid-19’, pari a 1 miliardo di euro, allo scopo di adottare le opportune misure per la riapertura delle istituzioni scolastiche”.