Il Tar ha bocciato e sospeso l’ordinanza di Regione Lombardia con la quale aveva rinviato il ritorno in classe per il ragazzi delle superiori anche al 50% come indicato dal Governo.
L’effetto della decisione del Tribunale è quindi il rientro a scuola per la metà degli studenti con effetto immediato
I giudici amministrativi regionali hanno si sono espressi definendo “l’irragionevolezza della misura disposta, che, a fronte di un rischio solo ipotetico di formazione di assembramenti, anziché intervenire su siffatto ipotizzato fenomeno, vieta radicalmente la didattica in presenza per le scuole di secondo grado, didattica che l’ordinanza neppure indica come causa in sé di un possibile contagio”.
La Regione aveva disposto il rinvio del rientro in classe fino al 25 gennaio per evitare assembramenti e comportamenti di fatto rischiosi in questo momento di diffusione della pandemia.
I giudici del Tar hanno evidenziato nella sentenza che “Il pericolo che l’ordinanza vuole fronteggiare non è legato alla didattica in presenza in sé e per sé considerata, ma al rischio di assembramenti correlati agli spostamenti degli studenti”.
La Regione, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, si sarebbe riservata di “proporre reclamo”.