“Se la Corte di Cassazione, in applicazione del principio enunciato dalla sentenza della Corte di Giustizia europea, confermerà la condanna di LivaNova al risarcimento di oltre 453 milioni di euro di danni ambientali, auspico che la parte di quei soldi che riguarda il Sin Caffaro resti a Brescia, consentendo finalmente di affrontare uno dei nodi ancora da sciogliere, ovvero la bonifica dei terreni privati”. Così la sindaca Laura Castelletti commenta la notizia della sentenza che ha condannato la multinazionale.
Un provvedimento che riguarda anche i Sin di Torviscosa e Colleferro, quindi la quota che spetterebbe al Sin Caffaro ammonta circa a 250 milioni di euro.
“Parliamo di cifre importanti – continua la sindaca – che non devono restare al Ministero, ma vanno reinvestite sul territorio, attraverso il Commissario Caffaro, per dare le risposte che i residenti delle zone inquinate aspettano da troppo tempo. A breve le ruspe entreranno nella Caffaro e inizieranno le operazioni di bonifica, è un grande risultato, ma bisogna proseguire su questa strada”.
Il leader del centrodestra in Loggia Fabio Rolfi ha accolto con favore la sentenza, ma poi attacca anche l’operato dell’Amministrazione: “Rimane l’amarezza – scrive – nel constatare che questo risultato è il frutto del lavoro del commissario liquidatore e dell’avvocatura dello stato, mentre il comune di Brescia è sempre rimasto alla finestra, non costituendosi mai parte civile. Una decisione incomprensibile che speriamo non pregiudichi risarcimenti futuri”.