Sono le ore 22.10 di martedì quando Adbeluahed Haida inizia a muovere i primi passi del suo personale disegno di rapimento di Mirko Giacomini.
E’ buio quando il marocchino 37enne preleva sotto la minaccia di una pistola a fine turno, all’esterno dell’azienda Saf di Muscoline, il collega Daniele Stucchi, operaio di Salò e amico di Mirko Giacomini. I due si dirigono verso l’abitazione del 45enne di Gavardo, in via Schiave 34.
Sono le 22.30 quando Haida, minacciando anche Giacomini con la medesima pistola, intima all’uomo di salire in macchia. I tre percorrono la strada che da Gavardo sale verso il Santuario della Madonna della Neve nel comune di Villanuova sul Clisi.
Alle 22.50 transitano davanti all’abitazione della ex compagna Angela ma non si fermano. Salgono fino al parcheggio Peracque. Qui Haida libera Daniele Stucchi privandolo del telefono: sarà lui a contattare i carabinieri facendo partire le indagini. Sono le 23. Haida e Giacomini si inoltrano nel bosco camminando nel buio.
Attorno alle 3 di notte, prima che i Carabinieri arrivino sul posto, il sequestrato ed sequestratore si nascondono nel sottotetto diroccato della ex. Lì vi rimangono per 46 ore prima della resa.