La ripartenza della Serie A rimane un rebus e la Figc ripassa la palla al Governo. In una nota ufficiale, infatti, la Federazione ha preso atto dell’ultimo decreto che vieta lo svolgimento di eventi sportivi fino al 14 giugno annullando di fatto la ripartenza fissata in precedenza per il 13.
La nota firmata dal presidente Gabriele Gravina non lascia spazio a interpretazioni: “Il Presidente federale delibera di sospendere sino al 14 giugno 2020 tutte le competizioni sportive calcistiche organizzate sotto l’egida della Figc”.
Un atto dovuto, certo, ma con la speranza che il premier Giuseppe Conte pensi a una deroga per anticipare questa scadenza e permettere al massimo campionato di calcio di ripartire. Se la deroga non dovesse arrivare le implicazioni sarebbero molteplici e la Uefa già storce il naso poiché ritardare tutto anche di una sola settimana non consentirebbe di portare a termine il campionato in tempo per poi disputare le coppe europee ad agosto.
Al di là della politica, però, c’è anche da considerare la condizione fisica dei calciatori che dovevano tornare ad allenarsi in gruppo già ieri ma così non è stato e per il momento non è dato sapere quando questo avverrà. Riprendere un campionato che prevede partite temporalmente molto vicine con una preparazione atletica breve e sommaria potrebbe portare a numerosi infortuni.