Nel cronoprogramma delle riaperture varato dal Governo, dal prossimo 15 giugno saranno possibili, anche al chiuso, le feste e i ricevimenti successivi a cerimonie civili o religiose, tramite uso della “certificazione verde”. Un settore, quello del wedding che ha subito pesanti effetti della crisi covid a causa dei provvedimenti introdotti per il contenimento del virus.
Nel 2020 in Lombardia sono stati celebrati 14.737 matrimoni, numero quasi dimezzato (-44%), rispetto ai 26mila dell’anno pre pandemia, accelerando di fatto il trend di decrescita degli ultimi anni.
La riapertura prevista dal Governo centrale con la ripartenza delle cerimonie dal 15 giugno fa sperare per una ripresa – ha detto il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti – ma ci vorrà del tempo per recuperare le importanti perdite subite da un settore che ha dovuto fare i conti con i pochi ristori ricevuti. Ora però attendiamo l’avvio delle riforme (semplificazioni, fisco più leggero, codice appalti, giustizia civile) per liberare tutte le energie di cui il sistema produttivo dispone”.
Nel perimetro dei settori interessati dalla domanda di beni e servizi per cerimonie e wedding si contano a Brescia 10.392 imprese, pari al 8,9% dell’intero sistema imprenditoriale.
Il comparto delle cerimonie e wedding comprende imprese che operano in differenti ambiti di attività: Organizzazione, Location, catering e intrattenimento; Partecipazioni, fotografi e videomaker; Capelli, abiti, fedi e accessori; e Fiori, bomboniere, lista nozze e viaggi di nozze, con un peso variabile delle attività relative a matrimoni e cerimonie sul fatturato totale. All’interno di questi 5 ambiti si individuano 30 settori economici di cui alcuni sono fortemente specializzati, con una più accentuata dipendenza dall’andamento di queste cerimonie ed eventi: agenzie matrimoniali e che organizzano feste e cerimonie, wedding planner, musicisti, cantanti e disc-jockey, imprese che realizzano bomboniere e fotografi.