Durante la discussione, in corso a Palazzo Pirelli, della mozione di sfiducia al presidente della Regione Attilio Fontana, presentata dalle opposizioni, si è svolta una “bagarre” a colpi di mascherine in aula.
I consiglieri del gruppo del Partito democratico hanno indossato delle mascherine con la scritta “Basta così”. La maggioranza ha risposto indossando alcune mascherine fornite dal governo, raffiguranti dei fenicotteri.
Il primo a parlare nell’aula consiliare per presentare la mozione è stato il capogruppo del M5s Massimo De Rosa: “Questa è una mozione che vede tutte le opposizioni unite, anche Italia Viva, all’insaputa della consigliera Baffi evidentemente – ha dichiarato De Rosa – Non è una sfiducia meramente politica ma riguarda anche la vostra incapacità palese di tutelare la salute dei cittadini lombardi. La giunta si è occupata di fare scelte sbagliate mentre la pandemia andava affrontata tutti uniti. Noi siamo imbarazzati dal dilettantismo di questa giunta, chiediamo anche ai consiglieri di maggioranza di valutare con noi il fatto che non possiamo lasciare a questa giunta l’uscita dall’emergenza, rischiamo di giocarci la ripartenza, di rifinire in una nuova ondata pandemica questo inverno, per questo chiediamo la sfiducia di questa giunta”.
Il primo degli interventi della maggioranza in risposta a De Rosa, è stato quello di Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia, che ironicamente ha esordito affermando: “Oggi noto un atteggiamento diverso in aula, vedo degli occhi impauriti, ci tengo a rassicurare i colleghi dell’opposizione: state tranquilli che oggi non andate a casa, non dovete aggiornare il curriculum e cercarvi un nuovo lavoro”. Rivolgendosi al M5s Comazzi ha aggiunto: “Siete dei miracolati della politica, eletti con una manciata di voti. Sono dispiaciuto dell’atteggiamento dell’opposizione, dovevate mettervi insieme a noi compatti e uniti ad aiutarci, dovevate pretendere dal governo che ci aiutasse non che ci lasciasse da soli come ha fatto il presidente del consiglio che si è degnato di venire in Lombardia dopo un mese e mezzo dall’inizio della pandemia”.