Ai margini di un inverno mite e asciutto, in cui anche nei monti la neve è stata più che timida, anche in questo 2023 si torna a parlare di emergenza siccità. Una situazione che Regione Lombardia ha definito “del tutto in linea a quella dello scorso anno”, ma con l’aggravante che oggi anche il bacino idrografico afferente al Lago di Garda è ai minimi storici mentre nella scorsa primavera era l’unico con una disponibilità quasi nella norma.
Per tali ragioni la Regione ha deciso di convocare un tavolo il prossimo 2 marzo per analizzare meglio la situazione e capire come procedere.
Non la la prima volta che accade in questi mesi. Già il 14 dicembre Regione aveva segnalato la necessità di adottare un utilizzo ‘cautelativo’ delle risorse idriche in particolare invitando i gestori idroelettrici e gli enti regolatori dei grandi laghi a trattenere acqua il più possibile. A metà febbraio inoltre, era stata ridotta ai minimi termini l’erogazione in uscita dal Garda attraverso la diga sul Mincio.
Quel che è certo è che, a meno di importanti precipitazioni attualmente non prevedibili, i mesi caldi del 2023 saranno difficili.