Per la terza volta in pochi mesi la Questura mette i sigilli alla nota discoteca Paradiso, storico locale della movida bresciana. Numerose le infrazioni e criticità riscontrate dagli agenti in una notte di controlli fra sabato e domenica: si va dalle norme anti-covid alla guida in stato d’ebbrezza.
Innanzi tutto, il primo fatto a balzare all’occhio degli agenti della Questura è che all’interno della discoteca vi erano oltre 1.500 persone senza il minimo rispetto delle regole per evitare il contagio. Nessuno indossava la macherina, obbligatoria quando non si balla. Anche i controlli all’ingresso erano effettuati “in modo saltuario e sommario”.
Sono state identificate quasi 300 persone e non sono mancate le richieste di intervento ai sanitari del 118 per prestare assistenza ai molti giovani in hangover per l’abuso di alcol. Sono stati numerosi anche i clienti ritrovati in possesso di droga, scoperti grazie al fiuto del cane antidroga Quan.
Le verifiche non si sono però limitate al locale. Le pattuglie della Polizia Stradale hanno infatti anche tenuto alta l’attenzione nelle strade circostanti sanzionando diverse persone alla guida con tasso alcolico nel sangue superiore al consentito. Ad esempio un giovane neopatentato ubriaco, alla vista delle pattuglie, ha tentato di sottrarsi al controllo facendo inversione e tagliando un incrocio nonostante il semaforo rosso.
Alla fine la Questura ha sancito la chiusura del locale per 5 giorni, ma ora la palla passa al Prefetto che – alla luce anche dei precedenti – potrebbe decidere di inasprire la pena fino a 30 giorni. Come detto infatti, la discoteca Paradiso aveva già subito due recenti chiusure: una a luglio quando gli agenti avevano interroto i “balli proibiti” in un momento in cui ballare e vietato, l’altra di quindici giorni a metà agosto per motivi di pubblica sicurezza a seguito di numerosi episodi di risse e aggressioni.