La ripartenza del campionato sarà almeno un po’ in chiaro? La risposta non può essere categorica, di certo la domanda da ieri è sempre più di attualità. Il ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, ha infatti incontrato una delegazione di Sky Italia, con l’amministratore delegato, Maximo Ibarra, e il direttore delle relazioni esterne e istituzionali, Riccardo Pugnalin. Stando a quanto riporta la Gazzetta dello Sport, il comunicato ufficiale parla di “clima positivo e massima collaborazione”. Insomma, un passo avanti. L’operazione non sarebbe particolarmente invasiva, Sky potrebbe trasmettere due-tre partite per le prime due giornate in chiaro su Tv8. Si fa anche attenzione a evitare effetti collaterali dirompenti sugli audience della concorrenza. Rai e Mediaset sarebbero orientati a non ostacolare la svolta in cambio di una riduzione dell’embargo sui gol, in particolare per le partite delle 17.15 e delle 19.30.
Non è tutto però, la Lega di A per ora non è entrata direttamente nelle interlocuzioni. La vicenda è piuttosto delicata anche perché fra i club di A e i broadcaster titolari dei diritti è ancora in corso la battaglia dell’ultima rata, fra ingiunzioni di pagamento e richieste di sconti. Ma Spadafora è attentissimo a precisare il contesto emergenziale e straordinario dell’iniziativa: un atto di sensibilità verso il pubblico che non danneggi nessuno. E che non eserciti nessun tipo di effetto collaterale sullo scontro di oggi e sul bando (per i diritti 2021-2024) di domani. Proprio per questo, il ministro vorrebbe evitare un decreto che possa rappresentare l’«ombrello» normativo per superare i vincoli della legge Melandri sui diritti tv. Era stato l’ostacolo praticamente insuperabile all’epoca dell’inizio della tempesta coronavirus. E questo aveva generato polemiche a non finire. Oggi, però, i rapporti fra Spadafora e la Lega non sono quelli tempestosi di allora. E c’è uno «spirito costruttivo».