Cos’hanno in comune mascherine e patente di guida? All’apparenza nulla, ma la Questura di Brescia segnala un nuovo stratagemma che in molti stanno tentando di attuare per passare l’esame di teoria per ottenere la patente proprio grazie all’utilizzo di un paio di mascherine.
Ben tre le denunce appena nell’ultima settimana, due donne e un uomo tutti di origine straniera sono stati beccati a copiare. Con l’avvento di piccole videocamere, facilmente celabili nei vestiti, i tentativi di provare a superare la prova senza studiare sono molto aumentati.
In un primo tempo i furbetti della teoria si armavano di telecamere che venivano nascoste sul petto del candidato per avevare un’ottima visuale dello schermo con le domande. In questo modo un complice all’esterno poteva cercare in tutta calma le risposte e poi suggerirle.
Visto l’espandersi di questo fenomeno la Motorizzazione già da qualche mese aveva predisposto alcune pettorine che coprissero l’eventuale obiettivo.
Per aggirare questa precauzione gli instancabili furbetti hanno spostato l’obiettivo sul braccio, magari sotto una fasciatura o una gomitiera. Soluzione molto gettonata sono diventati anche gli smartwatch.
L’obbligo di portare la mascherina ha dato però una nuova possibilità di truffa. Incollando insieme due mascherine infatti, si ottiene una tasca perfetta per celare la propria cimice.
Si tratta di un sistema ben rodato di alcuni gruppi criminali che per far “installare” questo genere di attrezzatura chiedono da 500 a 5mila euro. Dall’inizio dell’anno sono stati denunciati a piede libero 31 cittadini extracomunitari di diverse etnie e un ragazzo italiano. Si tratta però di un fenomeno in calo visto che nel 2019 i soggetti denunciati erano stati 46.