Le montagne, tanto belle e affascintanti quanto pericolose se non le si affrontano con la giusta preparazione. È di appena pochi giorni fa la notizia della morta dell’escursionista monteclarense morta precipitando di un burrone al Passo Ignaga e anche le giornate del weekend ferragostano hanno visto i tecnici del Soccorso Alpino impegnati su più fronti.
Tre gli episodi principali sui monti bresciani: il primo fra sabato e domenica a Sonico, il secondo e il terzo lunedì a Zone e Paisco Loveno.
Andando per ordine cronologico partiamo appunto da Sonico dove, attorno alle 23, un uomo che si trovava nei pressi del rifugio Tonolini ha chiamato i soccorsi per una sospetta lussazione alla spalla. La centrale ha attivato le squadre territoriali e l’elisoccorso di Sondrio che è partito subito ma in un primo tempo ha dovuto attendere, perché le condizioni meteorologiche non consentivano l’avvicinamento alla zona in cui si trovava la persona infortunata.
Nel frattempo alcune squadre hanno iniziato a salire a piedi e con il passare delle ore il tempo è migliorato. L’uomo è stato quindi recuperato all’alba e trasportato in ospedale per cure e accertamenti del caso.
Il secondo intervento è avvenuto nel primo pomeriggio di Ferragosto. Una donna di Chiari si è infortunata a una caviglia mentre scendeva dalla Corna Trentapassi verso Zone. Inizialmente ha tentato di proseguire, aiutata dalle persone che erano con lei, ma poi ha dovuto desistere per il troppo dolore. Dopo una chiamata al 112 sono intervenuti i soccorsi che hanno trasportato la donna alla sua auto.
Terzo e ultimo intervento a Paisco Loveno, sulla strada del Passo del Vivione. In questo caso nessun infortunio, ma una donna che si è smarrita nel bosco. Era con il marito e stavano percorrendo la statale verso il passo. Hanno parcheggiato, con l’intenzione di fare una passeggiata in montagna. Sono quindi saliti lungo il sentiero che porta a Malga Lunga ma a un certo punto si sono fermati perché la donna aveva lasciato in auto alcune cose che le servivano.
Il marito ha deciso di aspettarla mentre lei andava a recuperarle, visto che non erano troppo distanti dal veicolo parcheggiato. Dopo diverso tempo di attesa però, l’uomo ha iniziato a preoccuparsi, anche perché i cellulari non prendevano e quindi era impossibile contattarla.
Dopo averla cercata invano, il marito ha cercato un punto in cui predere la linea e chiedere aiuto. Non ci è voluto fortunatamente troppo tempo per riuscire a rintracciare l’escursionista smarrita: stava bene ma aveva sbagliato sentiero ed era finita in un’altra zona.
Foto d’archivio.