Domenica 24 novembre ricorrerà l’anniversario di un evento che ha lasciato il segno in molti bresciani. Era infatti il 24 novembre 2004, in quel caso un mercoledì, e mancavano pochi secondi alla mezzanotte. Un scossa di 5.2 gradi sulla Scala Richter devastò il Garda bresciano.

Era il terremoto di Salò, così chiamato per gli ingenti danni subiti dalla capitale della Riviera, ma colpì duramente tutti i Comuni circostanti e in particolare la frazione vobarnese di Pompegnino. Sono trascorsi esattamente 20 anni.

Case furono gravemente danneggiate anche a Roè Volciano, Vobarno, Gardone Riviera, Toscolano Maderno e Sabbio Chiese. Sono decine però i Comuni che hanno segnalato danni agli edifici anche a molti chilometri di distanza. Lunghi secondi di terrore, uno scossone violentissimo avvertito non solo in tutto il Garda e il Bresciano, ma anche gran parte del nord Italia, fino alla Svizzera e all’alto Lazio.

Oltre 2mila persone furono sfollate, a Salò si decise di evacuare per precauzione l’ospedale e la caserma dei Vigili del Fuoco che rimase seriamente danneggiata. Subito dopo la paura partì la macchina dei soccorsi. Impossibile dimenticare lo stadio Amadei (ormai sparito, rimpiazzato da un complesso residenziale) trasformato nel campo logistico con tende e mezzi di soccorso. Fortunatamente non si registrarono né vittime, né tantomeno feriti.

Per ricordare quel giorno, il Comune di Salò ha organizzato due appuntamenti: il primo era un’intera giornata, quella di oggi, dedicata alla memoria e alle riflessioni fra testimonianze e conferenze più tecniche sui moderni approcci preventivi. Il secondo, invece, è un tour per il centro storico sabato 23, durante il quale saranno spiegati gli effetti del sisma.