Pensava di aver eluso la sorveglianza degli agenti della Polizia Penitenziaria nell’introdurre in carcere un telefono cellulare. Lo aveva nascosto nella sua cella.
Non sapeva però di “essere monitorato” e che l’operazione non era sfuggita agli agenti. Accertati che l’uomo, un detenuto italiano, lo stava utilizzando sono entrati nella cella e gliel’hanno sequestrato.
Operazione che ha valso il plauso del SiNAPe, il sindacato autonomo di Polizia. Il Segretario Generale Aggiunto, Antonio Fellone, dopo essersi complimentato con tutto il personale della Polizia Penitenziaria, ha chiesto alla Direzione l’invio degli atti alla Commissione competente al fine di valutare una ricompensa per il lavoro svolto