Undici vittime e una ventina di feriti, fra cui diversi minori: il bilancio della sparatoria avvenuta questa mattina in una scuola di Kazan, nella repubblica russa del Tatarstan, è drammatico e, per il momento, con un movente ancora da stabilire.
Secondo quanto riportato dai servizi di emergenza russi, gli autori della sparatoria sarebbero due: un ragazzo di 17 anni che è stato arrestato e che è ora sotto interrogatorio e un secondo aggressore, ucciso durante il conflitto a fuoco con le forze di sicurezza. Il presidente della regione del Tatarstan, Rustam Minnikhanov, in un’intervista rilasciata all’emittente televisiva “Rossija 24” di fronte all’istituto scolastico ha parlato delle perdite subite oggi, indicando il terzo piano dell’edificio come il luogo dove sarebbe avvenuta la sparatoria. Le misure di sicurezza sono state rafforzate in tutti gli istituti scolastici di Kazan, come riferito dal ministero dell’Interno russo, secondo cui quella in corso al momento è un’operazione antiterrorismo.
Un video con l’interrogatorio del presunto assalitore
Un estratto del video dell’interrogatorio condotto dalla polizia russa a Ilnaz Guliyev, presunto assalitore responsabile della sparatoria, sta circolando sull’applicazione di messaggistica istantanea Telegram.
Nel video, l’aggressore – studente universitario di 19 anni – è ripreso disteso su una panchina della stazione di polizia mentre afferma agli agenti che lo interrogano di “essersi reso conto di essere un dio”.
“Un mostro ha cominciato a svegliarsi in me. Ho iniziato a odiare tutti. Ho sempre odiato tutti e ho iniziato a odiare ancora di più. Non cercate di attribuirmi qualche problema di tipo psichico o psicologico”, ha affermato il ragazzo. “Nessuno me l’ha detto, io stesso mi sono reso conto due mesi fa di essere un dio”, sostiene Guliyev durante l’interrogatorio.
Le condoglianze di Putin
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha espresso le sue profonde condoglianze ai parenti delle persone uccise nella sparatoria e ha ordinato di garantire che i feriti ricevano tutta l’assistenza medica necessaria, secondo quanto riferito dal portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov nel corso dell’odierno briefing con la stampa. Intanto la presidenza della Repubblica del Tatarstan ha riferito che il 12 maggio stato dichiarato giorno di lutto a seguito della sparatoria.