Il 19 maggio dello scorso anno, all’ora di pranzo e con il locale affollato di avventori al culmine di un acceso diverbio un noto pregiudicato di origine calabrese aveva sparato al suo ex dipendente, reo di avere chiesto alcuni arretrati non ancora corrisposti, ferendolo ad una gamba.
Si era quindi allontanato in compagnia di un amico per poi tornare sul luogo del delitto dove si consegnava ai Carabinieri senza opporre alcuna resistenza.
Le indagini non si fermavano con l’arresto; gli approfondimenti del Nucleo investigativo con il coordinamento della D.D.A. della procura della Repubblica di Brescia consentivano di acclarare che il ristorante, teatro della sparatoria, benché formalmente intestato alla ex moglie dell’uomo in realtà era riconducibile al pregiudicato stesso.
Per questo motivo al GIP era stato chiesto un provvedimento di sequestro preventivo delle quote societarie e delle licenze e dei materiali per la conduzione dell’attività di ristorazione, il cui valore veniva stimato in 250000 euro, in quanto fittiziamente intestata.
Il decreto è stato eseguito oggi con l’apposizione dei sigilli.