“Una mazzata all’ultimo secondo”. Questo il commento della Conferenza delle Regioni alla notizia comunicata dal Ministro Speranza di stoppare le aperture degli impianti sciistici programmati per lunedì.
Eppure questa volta sembrava la volta buona, dopo diversi rinvii. Il Cts aveva approvato il protocollo messo a punto dalle Regioni, i gestori si erano adeguati e molti appassionati avevano già prenotato – come caldamente consigliato – il proprio skipass online.
Ad appena poche ore dall’avvio di questa travagliata stagione sciistica è arrivata la doccia fredda che sa tanto di de profundis. Il ministro Roberto Speranza, fresco di riconferma, batte un colpo e richiude tutto fino al 5 marzo.
A spingere Speranza a prendere questo provvedimento a una manciata di ore dal via ufficiale la “preoccupazione” per la diffusione delle varianti covid, in particolare quella inglese che stando alla nota del Ministero rappresenta una media del 17.8% sul numero totale dei contagi.
“Siamo in ginocchio, migliaia di prenotazioni buttate” hanno subito commentato gli operatori del settore gravati dalle mancate aperture e comunque anche dall’adeguamento degli impianti.
“Una decisione dell’ultimo secondo che dà un’ulteriore colpo gravissimo a un settore che faticosamente ha riavviato la propria macchina organizzativa – ha commentato a caldo Attilio Fontana, che nei giorni scorsi aveva firmato un’apposita ordinanza per la ripartenza dello sci in Lombardia – Solo sette giorni fa lo stesso Cts nazionale aveva dato il via libera a un regolamento molto severo per poter riaprire. Su quella base avevamo consentito la riapertura”.
Sta di fatto che per ora e almeno fino al 5 marzo tutto rimane chiuso e ai gestori non resta che sperare nell’arrivo dei ristori governativi.
Ma i prossimi giorni si annunciano ancora più difficili.