La certezza è importante a prescindere dalla categoria: il prossimo campionato il Brescia lo giocherà allo stadio Rigamonti. In particolare se, come tutti si auspicano, sarà Serie A all’impianto di Mompiano servirà una ristrutturazione importante.
Il nodo è legato al bando lanciato dal comune: la ristrutturazione strutturale del Rigamonti avrà bisogno di almeno un anno di tempo, per tale ragione i lavori non partirebbero prima del 2020. Massimo Cellino studia il “piano B” con un ammodernamento part-time per raggiungere la capienza minima di 20 mila persone richiesta dalla massima serie.
Di tasca sua il patron delle rondinelle sarebbe disposto a mettere sul piatto 10 milioni di euro per ottemperare alla richiesta di un impianto a norma e adeguato. Ad oggi, quel che pare certo, è che il trasloco lontano da Brescia è al momento scongiurato.
Non del tutto, sia chiaro, ma l’ipotesi è remota. Al bando promosso dal Comune il presidente del club di vai Solferino non vuole partecipare. Bando che rimarrà aperto fino a maggio in attesa di risposte positive.In mano Cellino ha un accordo con la Pessina Costruzioni valido 4 mesi e una convenzione Loggia-Brescia Calcio che lo legittima ad operare per lavori di ammodernamento della struttura.
L’attesa è la mano tesa da parte di Emilio Del Bono in modo che il bando sia fruttuoso e che l’ipotesi degli australiani non tramonti definitivamente.