La stagione invernale sta volgendo al termine e, nonstante la neve abbia latitato, il settore turistico chiude con un bilancio positivo. Almeno stando ai dati comunicati da Federalberghi Brescia che parla di presenze anche superiori al 30% rispetto allo scorso anno.
Secondo gli imprenditori del settore ricettivo bresciano i consumi si sono riallineati al periodo pre pandemico e anzi, in alcuni casi sono stati anche maggiori. A livello nazionale sono 12 milioni gli italiani che, fra gennaio e marzo, hanno trascorso un periodo di vacanza sulle montagne per un giro d’affari di 9,6 miliardi.
La montagna bresciana non solo spopola per i local, ma attira anche i turisti stranieri. Sono infatti arrivati vacanzieri da Inghilterra, Repubblica Ceca, Polonia e Belgio. Una situazione più che positiva per tutti i monti nostrani: dalla Val Camonica alla Val Sabbia, passando anche per la Val Trompia dove nonostante le chiusure forzate in Maniva per la poca neve, sono stati staccati 65mila skipass.
Se la gente – come abbiamo visto – non è affatto mancata, le preoccupazioni maggiori rimangono sull’aumenti dei costi di gestione. Inflazione e caro energia hanno infatti ridotto il margine degli imprenditori turistici.