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Stefania Crotti era ancora viva quando fu bruciata: ora c’è la conferma dell’autopsia

L’autopsia eseguita sul corpo di Stefania Crotti ha confermato le indicazioni avute dalla procura di Brescia fin dai primi rilievi: la donna e madre di Gorlago uccisa il 17 gennaio nelle campagne di Erbusco era ancora viva nel momento in cui è stata data alle fiamme.

Secondo l’esame Stefania Crotti non sarebbe morta solo per i colpi inferti al capo da Chiara Alessandri ma soprattutto per le fiamme appiccate nella stradina di campagna bresciana. Secondo l’esame autoptico sarebbe stata rilevata una traccia del 15% di carbossiemoglobina nel sangue tale per cui si deduce che la donna fosse in vita quando è stata data alle fiamme.

Per l’omicidio di Stefania Crotti in carcere rimane Chiara Alessandri. L’ex amante del marito della Crotti quel 17 gennaio avrebbe prima attirato la vittima a casa sua con un pretesto, servendosi di un inconsapevole complice, quindi l’avrebbe colpita a martellate nel garage di casa trasportando poi il corpo fino a Erbusco per disfarsi della morta.

Per Chiara Alessandri lo scorso 12 febbraio il tribunale del Riesame di Brescia ha negato i domiciliari. Secondo i giudici la Alessandri ha «un’indole estremamente pericolosa».

 

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