“L’evidente e imbarazzata retromarcia annunciata da Laura Castelletti in merito alle tariffe della raccolta porta a porta del verde è l’inevitabile risposta al dissenso plateale manifestato dai bresciani”. È questa la reazione, facilmente pronosticabile, del cetrodestra cittadino dopo l’annuncio della Loggia di ridurre le tariffe per il ritiro del verde.
“Stupisce che a distanza di pochi mesi si modifichi in modo sostanziale il piano finanziario della Tari che sia in sede di commissione che di consiglio era stato presentato come immodificabile – leggiamo nella nota firmata dai Consiglieri di Minoranza – La profonda revisione della Tari sul verde è, dal punto di vista politico, il ben servito all’assessore Bianchi artefice di una proposta dettata da Aprica, impostata male, che punisce i cittadini amanti del verde, in particolar modo il ceto medio dei quartieri Marcolini, quelli che rendono la nostra città bella e ricca di verde”.
Il centrodestra contesta anche l’entusiasmo espresso dalla Giunta per le 6.500 adesioni. Infatti secondo i Consiglieri è un numero che non può essere considerato un successo alla luce delle oltre 15mila utenze del verde stimate in città.
“Rivendichiamo l’annunciata e radicale riduzione delle tariffe, come una parziale vittoria dei bresciani – aggiungono, annunciando anche il rinnovo della battaglia per mantenere i green box – che hanno platealmente manifestato dissenso nelle assemblee pubbliche e sostenuto le petizioni popolari, nonché il riconoscimento delle ragioni che il centrodestra ha portato a motivazione della propria contrarietà in consiglio comunale sin dal primo giorno di discussione“.