L’atteso voto in aula al Parlamento sul decreto “sblocca cantieri” c’è stato ma il risultato non ha soddisfatto appieno le parti in causa. Sì perchè al termine della votazione l’unanimità annunciata non si è palesata lasciando spazio ad una approvazione ambigua del decreto.
Approvato senza che la lista delle opere, tra cui la Tav Brescia-Padova, siano state rese note. Nonostante i proclami delle scorse settimane che hanno preceduto il voto, con il Ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ed altri esponenti politici ad annunciare la realizzazione della Tav, la svolta positiva non c’è stata.
Formalmente il decreto “sblocca cantieri” è stato approvato, cosa ci sia realmente al suo interno è tutto interpretabile. Di fatto la Tav Brescia-Verona non avrebbe nemmeno avuto necessità del decreto in quanto è già stata approvata a luglio del 2017 grazie all’accordo con il consorzio imprese Cepav Due il quale prevede la realizzazione delle gallerie tra Lonato, Desenzano, Peschiera e Sona.
Un pacchetto da 8 miliardi che richiede tuttavia lo sblocco delle risorse finanziarie e decisionali. In un clima di incertezza oggi verrà votata la sfiducia al ministro Toninelli sulla gestione della Tav Torino-Lione.