L’ok del governo, non manca altro per iniziare la fantomatica Tav, ma nell’attesa, che si prospetta comunque biblica, vediamo di creare una mappa basandoci sul progetto presentato: la tratta interessata è quella tra Mazzano e l’hinterland di Verona: il tratto Brescia-Mazzano invece, da realizzare quadruplicando la ferrovia esistente in uscita dalla città per Rezzato, è ancora in fase di progettazione.
Il quadruplicamento di Brescia Est si allaccia alla linea Tav, che sarà un corridoio ferroviario completamente nuovo e diverso, dopo un tratto di circa 5.2 km: i binari hanno una velocità di tracciato di 200 km/h. Uscendo da Mazzano, a Calcinato e Lonato, il tracciato della linea va ad affiancarsi sul lato nord all’Autostrada A4, superando il fiume Chiese con un viadotto lungo 377 metri La relazione del progetto esecutivo conferma in pratica il tracciato previsto dalle precedenti versioni: «Dopo il viadotto Chiese, il tracciato prosegue in rettifilo e lambisce l’edificio della “Fornace Vecchia”, quindi attraversa la collina con una galleria lunga 460 metri». Sbucando a Lonato sempre a nord dell’A4, secondo una curva di 6.000 metri di raggio, il tracciato procede in superficie, lambendo le acciaierie Feralpi, fino all’imbocco della galleria a doppia canna verso Desenzano. È questo tunnel l’opera più complessa del primo lotto della Tav Brescia Verona: sarà lungo 7371 metri, di cui un tratto centrale di 4.757 metri in galleria naturale e due imbocchi di 1250 metri in territorio di Lonato e di 1364 a Desenzano. Oltre lo sbocco della galleria, tra Serraglio e Lavagnone, a Desenzano il tracciato riemerge non più a nord, ma a sud dell’autostrada, ma sempre affiancato alla A4 sul piano anche qui, come in tutto il tratto in affiancamento con la A4, l’interferenza è risolta tramite prolungamento dei cavalcavia autostradali.
Altre due gallerie artificiali, più brevi, sono poi previste in zona «Colli storici» (50 metri) e sotto il casello di Sirmione (180 metri), per non interferire con l’autostrada. Superata la zona del casello, il tracciato riemerge e da qui si porta a Pozzolengo verso Peschiera e un altro punto critico: il laghetto del Frassino. Scomparsa invece dalla cartina la “tappa intermedia” tra San Martino e Pozzolengo che età stata paventata per la salvaguardia del distretto turistico di zona.
Questo è in sintesi il tracciato, che prevede 4 viadotti, 4 gallerie naturali e 14 gallerie artificiali. Un intervento che al di là delle posizioni politiche è indubbio immolerà ben più di qualche angolo di terreno.
Fra gli interventi richiesti la rimozione circa 75 ettari di vigneti pregiati, dei quali circa 30 nella zona del Lugana Doc. il governo darà alla fine il via libera, in definitiva se la Tav si farà sarà in base a questo progetto, unica alternativa una Tav “light”, suggerita, pare, dall’analisi costi-benefici, e che vedrebbe un quadruplicamento della vecchia ferrovia cosa che però ad oggi non sembra probabile.