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Teatro gremito a Botticino per Nuzzi e la sua lotta alle fake news

Un teatro Centro Lucia di Botticino gremito ha accolto, ieri sera, la data zero dello spattacolo di Gianluigi Nuzzi “La fabbrica degli innocenti”. Il noto giornalista e saggista ha accompagnato il pubblico tra celebri casi di cronaca provando a scaradinare fake news, trame e speculazioni che annebbiano e stravolgono la realtà dei fatti.

Nel nostro tempo i grossi casi di cronaca diventano sempre più ostaggio di operazioni mediatiche spericolate, dove la verità processuale viene stigmatizzata e delegittimata sistematicamente; per colpire e attrarre il telespettatore gli si offre una tesi di immediata comprensione, alternativa, clamorosa, seducente ma falsa e, in un momento di diminuzione cronica della fiducia nelle istituzioni e di ridotta credibilità dell’informazione, ecco che prolifera questo nuovo, inquietante fenomeno.

Questo è il meccanismo della fabbrica degli innocenti, che secondo il conduttore di “Quarto grado” dipinge i condannati come angeli e, di conseguenza, va a caccia di nuovi colpevoli, massacrati nel processo di creazione di questa verità alternativa e soggetti a una tremenda gogna mediatica.

Al centro del racconto tre fatti di cronaca tanto celebri quanto emblematici: l’omicidio di Chiara Poggi con Alberto Stasi recentemente tornato attuale, quello di Yara Gambirasio con Massimo Bossetti e la strage di Erba con Rosa Bazzi e Olindo Romano. Le sentenze definitive sono entrate nel mirino della fabbrica degli innocenti, attraverso una campagna di disinformazione e di fake news che ha distorto la realtà per demolirle.

Messaggio fondamentale che il giornalista vuole lasciare al pubblico è quello di non fidarsi mai delle fake news, ma di approfondire sempre dalle fonti più autorevoli: atti giudiziari e testimonianze.

L’intervista a Èlive

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