“Ci avete usate per avere la gente”.
Mancano pochi minuti alle 9 di sera quando un gruppo di donne ucraine, alcune arrivate dai paesi della provincia, come Yala da Monticelli Brusati pensando ad una veglia per la pace contro la Guerra scoppiata in queste ore, alza la voce all’indirizzo degli organizzatori che ad un microfono da una buona mezzora parlano di politica, di ecologia ma non della guerra in Ucraina. “Cosa c’entra questo -urlano – parlate di Ucraina, lì la gente muore”
Ma ne nasce un battibecco con una manifestante. VIDEO
“Questa non è la nostra manifestazione, andiamo via” si passano la voce le donne ucraine e in pochi minuti svanisce lo spirito e, anche la speranza, che la gente radunata in piazza Duomo fosse li per dire no alla Guerra, ai morti, alle violenze e ai soprusi che parenti e amici di queste donne stanno subendo in queste ore.
E l’amarezza sfocia in delusione e un po’ di rabbia. “Parlano di ecologia ma basta basta basta -urlano Yala ed un’amica- c’è gente che sta morendo, cosa c’entra tutto questo?” .
Arriva un agente della Questura, in borghese e cerca di tranquillizzarle e le allontana dalle altre manifestanti, prima che la situazione degeneri, che, poco o niente, hanno capito del loro stato d’animo.
Non pensavano ad una manifestazione “per la pace” nei massimi sistemi , pensavano alla Pace per una guerra che da stamattina all’alba ha lasciato tutti attoniti e senza parole.
Al microfono la manifestazione prosegue. Si molto politica con bandiere di partiti politici che -questo lo aggiungiamo noi- erano al quanto fuori luogo e inopportune. Tutti siamo per la pace ma stasera si doveva essere per la Pace in Ucraina. Ci sarebbero volute, forse, solo bandiere della pace, ma di quelle poche.