E’ ancora Matteo Salvini che agita la maggioranza di governo, questa volta sull’obbligo di Green pass. Ieri in commissione Affari sociali alla Camera la Lega ha votato contro l’obbligo della certificazione verde contenuto nel relativo decreto.
Il primo a rimostrare è stato il segretario del Partito democratico, Enrico Letta, per il quale con l’opposizione del Carroccio all’obbligo “la Lega di fatto è uscita dalla maggioranza”, la dimostrazione di “una situazione intollerabile, incompatibile con lo stare nella maggioranza di governo”, le parole pronunciate dall’ex premier, a margine della Festa nazionale dell’Unità di Bologna.
Per Letta quella del Carroccio “è una posizione che strizza l’occhio al mondo no-vax” è “una cosa gravissima”. Ma anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, non ha mancato di stigmatizzare la sortita leghista. Non c’è spazio “per giochini politici”, ha detto a “InOnda” su La7, le “forze politiche devono mantenere coerenza rispetto a quello che viene fatto in Cdm. Non si giustifica che si vota in un modo poche settimane fa in Cdm e in modo poi difforme in Commissione”, ha rimarcato il titolare della Salute che si augura che “il tema rientri nelle prossime ore”.
Meno incline a spegnere il fuoco dell’ultima polemica è Matteo Salvini per il quale “se lo Stato impone il Green pass per lavorare, viaggiare, studiare, fare sport, volontariato e cultura, deve anche garantire tamponi, rapidi e gratuiti, per tutti. Sono certificati, funzionano, costano poco e possono essere usati da tutti, come in altri Paesi stranieri. Ci sono milioni di italiani che non possono spendere altre centinaia di euro ogni settimana – ha sottolineato l’ex ministro dell’Interno -, in un momento già economicamente difficile. Vediamo se Pd e Cinque stelle voteranno a favore di questa proposta della Lega in commissione. Non si tratta di essere no-vax o no Green pass – ho sia l’uno che l’altro – si tratta di aiutare milioni di italiani in difficoltà”.
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