Dopo gli arresti per reati di matrice fondamentalista che hanno coinvolto la nostra città, l’ultimo dei quali vi abbiamo riportato proprio stamattina, non si è fatta attendere la risposta della politica.
Due le voci che spiccano nella discussione quella del consigliere regionale Viviana Beccalossi che definisce “triste che ci sia ancora qualcuno che ha il coraggio di accusare chi chiede espulsioni immediate per chi non rispetta le regole” e quella dell’assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato che sostiene che questi avvenimenti siano “l’ennesima riprova che tra immigrazione clandestina e terrorismo islamico vi sia un filo conduttore”.
La questione però non è così lineare sebbene sia indubbio che l’immigrazione clandestina costituisca un illecito e come tale vada perseguito e anche vero che per ogni infrazione delle succitate regole sia stata stabilita dall’organo competente una punizione correlata alla gravità della stessa.
In seconda istanza l’assunto perforato da De Corato che la relazione tra terrorismo ed immigrazione clandestina sia biunivoca non risulta supportata dai dati visto che il 94% degli attentati avvenuti finora è stato commesso da cittadini nati in Europa e inoltre solo il 10% dei cittadini ha lasciato il continente per ricevere addestramento militare questo secondo i dati pubblicati in un dossier della Caritas.