Della terza dose di vaccino si parla già da diverso tempo e su questo tema nelle scorse ore ha preso parola anche il coordinatore della campagna vaccinale lombarda Guido Bertolaso che in un’intervista al Corriere della Sera l’ha definita “un’indiscutibile esigenza”.
Bertolaso ha dichiarato che il piano per inoculare la terza dose ai lombardi è già pronto, è stato studiato a luglio con il presidente Attilio Fontana ed è stato presentato da Letizia Moratti al commissario Figliuolo che lo avrebbe apprezzato.
La nuova strategia illustrata da Bertolaso vedrebbe meno impegnato nelle inoculazioni il personale ospedaliero che secondo le intenzioni dovrebbe tornare quanto più possibile a effettuare il proprio lavoro nelle strutture sanitarie. Per l’eventuale terzo richiamo la regione non punterebbe più sui grandi hub come in questa prima fase ora giunta quasi a conclusione, ma su mini hub più capillari sul territorio. Dovrebbero essere circa una settantina in modo da servire ognuno circa 100-150mila abitanti. In questo caso sarebbero i medici di famiglia a prendersi carico delle somministrazioni, ma un ruolo potrebbero giocarlo anche aziende e farmacie.
Secondo Bertolaso per il momento bisognerebbe pensare alla terza dose per chi si è vaccinato all’inizio di quest’anno, vale a dire ospiti delle Rsa, personale sanitario, fragili e over 60.
“Aspettiamo l’input delle autorità sanitarie – ha aggiunto – Il tempo per decidere è oggi, al massimo i primi di settembre”.