E’ stato torchiato con un lungo interrogatorio Salvatore Spina, il tuttofare legato alla figura di Diva Borin, la donna 86 enne trovata cadavere proprio da Spina nel suo appartamento di Urago Mella sabato 2 marzo.
Negli uffici della Squadra Mobile il 37 enne ha dovuto ricostruire tutti i passaggi della giornata di venerdì fino alle 13 di sabato quando è stato trovato il cadavere della donna. Secondo il suo racconto il dipendente di un supermercato della zona avrebbe visto per l’ultima volta Diva Borin alle 18 del venerdì trascorrendo poi il sabato in famiglia.
Solo il giorno dopo, avvertito da un vicino di casa sulle tapparelle ancora abbassate nell’appartamento dell’anziana signora Salvatore Spina si sarebbe mosso per aprire la porta di casa Borin. Secondo il referto autoptico Diva Borin sarebbe stata strozzata, con le mani, e strangolata con un foulard.
L’esame avrebbe evidenziato la frattura di una vertebra cervicale. Secondo il referto autoptico il decesso sarebbe avvenuto tra la sera di venerdì e le primissime ore di sabato.
Secondo gli inquirenti che indagano sull’omicidio si sarebbe trattato di una morte a fini economici. Sotto la lente d’ingrandimento ci sarebbero i conti correnti della donna e il testamento. Da quelle carte, secondo chi indaga, emergerà la verità.