Il Programma del trasporto pubblico locale di bacino è stato approvato nei giorni scorsi da Comune e Provincia, ma mancano all’appello le risorse economiche necessarie.
Il Programma studiato e strutturato dall’Agenzia del Trasporto pubblico locale propone un aumento di 3,63 chilometri sull’extraurbano e di 1,87 sull’urbano per un totale di 5,50 milioni di chilometri in più che portano dai 28,35 attuali ai 35,85 a valere con la gestione unica. Due però sono i problemi finanziari che l’Agenzia TPL ha denunciato e far fronte alle risorse necessarie non sarà una passeggiata.
Il primo problema è sul fronte regionale. Palazzo Lombardia infatti assegna a Brescia il 9% delle risorse a fronte di un peso dell’11% del Tpl bresciano nel panorama regionale. Siamo di fronte a circa 12 milioni di euro in meno che già tempo fa Claudio Bragaglio, presidente dell’Agenzia, aveva denunciato.
Come se non bastasse a mettere i bastoni tra le ruote ci pensa lo Stato. I conti del nostro Paese attualmente non sono in equilibrio e non lo saranno nemmeno a luglio quando bisognerà mettere mano ai due miliardi del fondo di salvaguardia imposti dall’Europa per garantire il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica.
Manovra che avrà una ricaduta pesantissima sul trasporto pubblico locale. Brescia così facendo otterrà quasi 3,5 milioni di euro in meno. Ciò significa costi insostenibili per l’Agenzia Tpl. I tagli costituirebbero due milioni di chilometri in meno, pari a un decimo del trasporto extraurbano da recuperare in metà anno. A rischio soprattutto la scuola. Bragaglio nel frattempo spera in un nuove risorse e sollecita anche il Ministro dei Trasporti Toninelli a dimostrare con i fatti l’interesse per il trasporto pubblico.