Come promesso, la protesta dei trattori è tornata in città. O meglio non l’ha mai lasciata perchè il presidio è a oltranza con i mezzi agricoli parcheggiati vicino al campo da rugby di San Polo. Dopo il corteo di ieri, in queste ore il Coordinamento nazionale riscatto agricolo ha puntato il dito contro Coldiretti e ha deciso di portare la carovana proprio davanti alla sede bresciana dell’associazione di categoria.
Impontente il dispiegamento di forze dell’ordine in quella porzione di BresciaDue e non si sono registrati momenti di tensione, salvo quando un manifestante ha provato ad avvicinarsi alla sede di Coldiretti con una scusa ed è stato respinto. Il tutto si è concluso in una manciata di secondi.
“Siamo gente normale, non siamo venuti qua per rompere o spaccare niente – dice ai nostri microfoni Mauro Sossi – Era il momento di lasciare le bandiere da parte e stare tutti uniti, perché i punti che il signor Prandini sta portando a Bruxelles sono già definiti. Secondo noi è tutta una farsa”.
Sossi aggiunge che il sentimento dei manifestanti è quello di delusione dei confronti di chi li rappresenta “perché ci hanno voltato le spalle”. Gli agricoltori accoglieranno con favore qualunque buona notizia in arrivo dall’Europa, ma sembra emergere la forte volontà di essere ascoltati: “Non potevano convocarci? Parlare e poi partire tutti insieme? Sono partiti proprio in questi giorni in cui noi abbiamo il presidio. Che coincidenza”.