“L’incidente mortale accaduto al passaggio a livello di Cologne ieri notte sulla linea Brescia-Bergamo ripropone il tema della sicurezza ferroviaria e dell’eccessivo numero (4.300) di passaggi a livello sulla rete nazionale. Il piano di soppressione nazionale procede troppo lentamente”.
Questo è l’attacco di Dario Balotta, a poche ore dalla morte di una 50enne travolta da un convoglio a Cologne la notte scorsa. Il Responsabile trasporti di Europa Verde spiega di come i passaggi a livello siano non soltanto un pericolo, ma anche una criticità per la circolazione spesso rallentata a gausa dei guasti. Secondo Balotta, un piano per la soppressione dei passaggi a livello doveva essere compreso dai fondi del PNRR “e invece non esiste”.
“La prima cosa da fare in caso di emergenza per far disporre il segnale a via impedita (rosso), e quindi non far transitare il treno sull’area ferroviaria occupata da un veicolo stradale è urtare o alzare una sbarra di qualche centimetro – spiega Balotta, qualora ci si ritrovasse in una condizione simile – così da mandare in blocco il sistema e, di conseguenza, bloccare la corsa del convoglio attraverso il semaforo di protezione del passaggio a livello che si dispone al rosso”.
Con la via impedita il macchinista “è costretto dopo essersi fermato ad attraversare l’area del passaggio a livello in modalità marcia a vista”, ossia a passo d’uomo.