Mentre in quel di Rovato gli stati generali di Regione Lombardia celebravano il primo treno a idrogeno d’Italia, si riunivano anche coloro i quali il progetto H2iseo lo hanno osteggiato fin dall’inizio. Sono gli esponenti bresciani e lombardi del Partito Democratico, capitanati dal vicepresidente del consiglio regionale Emilio Del Bono.
“Il treno a idrogeno è il più grande investimento effettuato da Regione Lombardia, ma i numeri non tornano – ha detto Del Bono – Parliamo di una linea incredibilmente sottoutilizzata, in un’area densamente abitata”.
L’ex Sindaco di Brescia mette a confronto le cifre della linea camuna a quelle della metro cittadina: con 12 chilometri di rotaie la metropolitana trasporta 18 milioni di passeggeri l’anno, mentre sugli oltre 100 chilometri della Brescia-Iseo-Edolo ne viaggiano soltanto 750mila.
“È evidente che la scelta razionale dovrebbe essere quella di potenziare il servizio. E questo era l’impegno che a suo tempo, nel 2018, quando ero sindaco di Brescia, si prese con l’allora presidente Maroni – aggiunge – Grande è stata la sorpresa quando la giunta Fontana decise, senza concordare alcunché, che il progetto sarebbe cambiato. Risorse ingentissime, in larghissima parte del PNRR, sarebbero state utilizzate per il treno a idrogeno, ma senza potenziamento del servizio”.
Secondo gli esponenti dem potenziare il servizio significava far passare un treno ogni mezz’ora o addirittura ogni 15 minuti. Non sarà così.
“Un treno all’ora nella fascia di maggior afflusso – conclude Del Bono – La svolta sarebbe quella di togliere le auto dalla strada, quella sarebbe la vera svolta nella direzione della transizione ecologica. La decarbonizzazione per i pochi treni al giorno che ci sono e che ci saranno è del tutto marginale”.