Corruzione, falso e truffa aggravata. Sono le accuse a carico di tre persone che percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto.
I tre, un uomo e una donna conviventi di origini comunitarie ed una donna italiana, rispettivamente di 27, 26 e 48 anni sono stati arrestati questa mattina dai Carabinieri di Brescia a Monza e Cesano Boscone, nel milanese.
Complessivamente la truffa generato un profitto di 19.030,00 euro, prelevati in soli 7 mesi, tramite l’utilizzo di 16 carte reddito di cittadinanza.
L’indagine, condotta dai Carabinieri bresciani e coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano, è iniziata analizzando il contenuto degli smartphone dei due conviventi durante un’altra attività investigativa (conclusa nel novembre 2020 con il fermo di tre persone), nella quale erano coinvolti a vario titolo nel reclutamento di giovani lavoratori stranieri (anche minorenni) che venivano costretti a lavorare incessantemente senza retribuzione, sotto minaccia e violenza fisica. L’azione avveniva all’interno di un terreno agricolo occupato abusivamente nella zona industriale di Usmate Velate, in provincia di Monza Brianza, con attività di raccolta, smaltimento e recupero per la rivendita di “pallet”.
I due conviventi avevano richiesto e ottenuto il reddito di cittadinanza a nome di loro connazionali, totalmente ignari della richiesta, corrompendo la 48enne italiana, operatrice di sportello in un ufficio postale del milanese, con denaro o con regali come t-shirt, profumi e prodotti alimentari.
Oltre all’arresto i Carabinieri di Brescia hanno anche perquisito le abitazioni degli indagati e l’ufficio postale in questione.
Per l’uomo e la donna di origine comunitaria si sono aperte le porte del carcere, mentre per la 48enne italiana il Giudice ha disposto gli arresti domiciliari.