I media statunitensi danno notizia di smarrimento e panico tra i dipendenti di Twitter, di cui è nota la cultura aziendale d’impronta progressista, alla notizia dell’acquisto della società da parte di Elon Musk.
Secondo il “New York Times”, i dipendenti di Twitter lamentano di essere stati “lasciati all’oscuro” dei passaggi che hanno portato alla vendita, e soprattutto di cosa il passaggio di proprietà potrà significare per il futuro di Twitter. Il quotidiano sottolinea come l’ostilità dei dipendenti di Twitter a Musk contrasti nettamente con la calorosa accoglienza che gli era stata riservata a una convention aziendale due anni fa: da allora, il fondatore di Tesla e Space X ha dato voce in più occasioni a opinioni o posizioni giudicate politicamente scorrette.
Secondo il quotidiano “California Globe”, i dipendenti temono tra le altre cose un trasferimento della sede di Twitter da San Francisco al Texas, un’eventualità che per il momento non è stata nemmeno menzionata ma che ricalcherebbe quanto già fatto da Musk con le altre aziende di sua proprietà.
“Non abbiamo alcuna intenzione di trasferirci in un buco infernale come il Texas”, hanno dichiarato al quotidiano quattro dipendenti anonimi di Twitter, secondo cui da ieri i dipendenti della società sono “tutti completamente in ansia”. Ieri, 25 aprile, il governatore del Texas Greg Abbott ha sollecitato Musk a “portare Twitter nel Texas assieme a Tesla, SpaceX e the Boring Company”.
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