La legge “salva spiedo bresciano”, quella approvata martedì in consiglio regionale e che in buona sostanza prevede il ritorno degli uccellini nel più celebre piatto bresciano anche negli esercizi commerciali non è proprio andata giù alle associazioni animaliste.
Dopo la presa di posizione dell’europarlamentare Eleonora Evi che ha definito la norma “inspiegabile, anacronistica e scellerata”, arriva anche l’attaco dell’Oipa (Organizzazione internazionale protezione animali).
L’associazione chiede al Governo di impugnare la legge valutando la possibilità di promuovere la questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Consulta poiché porrebbe a rischio il diritto alla salute dei cittadini. Per l’Oipa “si tratta di una legge-marchetta tutta a favore della lobby dei cacciatori che spaccia per sostegno alla filiera agroalimentare e al settore della ristorazione un attacco eclatante alla biodiversità, proprio ora che la sua tutela è stata introdotta in Costituzione”.
“Dalla doppietta al ristoratore, chi controllerà gli animali ceduti dal punto di vista sanitario? – il dubbio sollevato dall’organizzazione – Questa legge, che consentirà ai ristoranti di offrire ai clienti alcuni piatti tradizionali a base di piccoli uccelli come la polenta e osei e lo spiedo bresciano, va contro la crescente sensibilità dell’opinione pubblica. Chi ha voluto questa legge, per una manciata di voti, mortifica l’ambiente e la biodiversità e chi li rispetta”.