E’ una storia di sfruttamento quella balzata agli onori delle cronache dopo la condanna un noto professionista bresciano ad un anno e sei mesi per sfruttamento della prostituzione minorile ed esercizio abusivo della professione. Un caso quello di una ragazzina allora 16enne ed ora 19enne di origine straniera ed un uomo bresciano di 50 anni. I due si erano conosciuti in una chat su internet passando dalle avance di tastiera a quelle reali in quattro appuntamenti. Oltre a frequentare e pagare illecitamente una ragazza minorenne, l’uomo rivendeva pasticche di Viagra acquistate su internet. I fatti risalirebbero a tre anni fa avvenuti nei pressi di una scuola superiore cittadina. La 16enne non era l’unica a vendersi. Agli atti di un’indagine parallela risulterebbero decine di episodi a coinvolgere più ragazze. Una indagine partita dall’allarme lanciato da una madre che vedeva uscire presto la figlia e tornare la stessa tardi di notte accompagnata da persone molto più grandi di lei. La ragazza si sarebbe intrattenuta più volte con il professionista che l’avrebbe pagata per ogni rapporto dai 20 ai 50 euro. I due si sarebbero incontrati almeno quattro volte: dalle indagini era emerso che gli incontri avvenivano nei bagni o nei parcheggi dei centri commerciali.