Un atterraggio fin troppo morbido. Ci sarebbe questo alla base dell’incidente aereo che domenica ha fatto parlare mezza Val Camonica e ha inondato i social network. Un ultraleggero che è finito ruote all’aria in un campo alla Sacca di Esine.
A dipanare il mistero è il dorso bresciano del Corriere che ha raccolto le dichiarazioni del 70enne Battisti Ferrari, l’uomo che era ai comandi del piccolo velivolo e che fortunatamente è uscito illeso dall’incidente. A causare lo scenografico ribaltamento è stato un mucchio di letame non visto dal pilota in fase di approccio.
La sua idea era infatti di atterrare su un normale campo, peccato che vi fosse anche del fresco letame dentro cui le ruote dell’aereo sono sprofondate bloccando bruscamente la corsa e portanto al ribaltamento.
Ferrari, lunedì mattina, si è spontaneamente recato dai Carabinieri di Esine per raccontare l’accaduto e anche per denunciare la scomparsa del suo portafogli (con documenti e altro) nei pochi minuti in cui era andato a sciacquarsi di dosso il letame in un fiume vicino.
Ferrari, che non sarebbe nuovo a episodi simili, si è comunque preso la colpa dell’accaduto.